Memoteca Pian del Bruscolo

La Memoteca Pian del Bruscolo

Cristina Ortolani -  concept e direzione del progetto

 

Come afferrare ciò che non è mostrato,

ciò che non è stato fotografato, archiviato,

restaurato, messo in scena?

Come ritrovare quel che era piatto, banale,

quotidiano,

quel che era normale, quel che accadeva

tutti i giorni?

Georges Perec, Ellis Island

 

Ricostruire un paesaggio attraverso il mosaico delle microstorie; tutelare i ricordi per conservare traccia di un passato che rischia di scomparire; recuperare immagini e sguardi per non dimenticare chi siamo: il progetto Memoteca Pian del Bruscolo nasce con l’intento di salvaguardare la memoria (le memorie) della comunità locale della bassa Valle del Foglia, per tutelare quella documentazione iconografica e orale che raramente trova posto negli archivi ufficiali, e alle cui sottili pieghe è invece affidata in gran parte l’identità di un territorio.

 

Un progetto intorno al quale si intrecciano, come in un unico album di famiglia (cos’altro è, in fin dei conti, una Memoteca?), le storie dei cinque Comuni dell’Unione Pian del Bruscolo che, ampliando l’orizzonte di un lavoro da alcuni di loro già avviato singolarmente negli ultimi anni, hanno deciso di radunare le forze per istituire un grande archivio della memoria condivisa.

Un tessuto di immagini e narrazioni che, seguendo la via indicata da altri e più celebri atlanti della memoria, si configura nella forma dell’ipertesto, percorribile secondo infinite linee di lettura e facilmente accessibile a tutti grazie al web: primo esito del progetto è infatti il sito www.memotecapiandelbruscolo.pu.it, dove sono archiviate secondo diverse linee tematiche le fotografie raccolte nella prima fase della ricerca, concentrata sul periodo 1860-1960.

 

Come in un grande libro, il materiale raccolto e pubblicato online potrà essere ‘sfogliato’ anche in un’esposizione itinerante, il percorso degli Scrigni della memoria, che toccherà tra giugno e settembre di quest’anno tutti i Comuni dell’Unione Pian del Bruscolo: Monteciccardo, Tavullia, Montelabbate, Colbordolo, Sant’Angelo in Lizzola. Un’occasione per ritrovare volti e fatti del proprio paese ma anche per incuriosirsi delle vicende dei dirimpettai, superando le tradizionali, antiche diffidenze.

 

Moni Ovadia, che di memoria se ne intende, ha detto in un’intervista che la memoria è uno strumento per costruire il futuro, qualcosa di vivo, pulsante, non un semplice archivio di dati. Così come il web è per definizione il luogo del work in progress, e sempre più si configura come spazio aperto all’interazione, anche il percorso espositivo si conclude con uno spazio bianco, tutto da scrivere: il lavoro della Memoteca, infatti, proseguirà nel 2008 con la raccolta di altro materiale fotografico, lo sviluppo del sito e la pubblicazione di un dvd.

 

Un ringraziamento davvero sentito va agli Amministratori dell’Unione e dei singoli Comuni per il sostegno e l’interesse dimostrato nella realizzazione del percorso espositivo, in particolar modo al Presidente dell’Unione Pian del Bruscolo Flavio Fabi e all’Assessore alla Cultura e alla Promozione del Territorio Giovanni Barberini; ai dipendenti dell’Unione Pian del Bruscolo e dei Comuni, che con entusiasmo hanno partecipato alla raccolta del materiale e coordinato il complesso lavoro di organizzazione, e all’ingegner Michele Catozzi e allo staff dell’Ufficio Gestione Telematica della Provincia di Pesaro e Urbino, per la competenza tecnica ma soprattutto per l’inesausta pazienza con cui hanno seguito la realizzazione del sito e dell’archivio fotografico online.

Infine, grazie di cuore a tutti coloro che hanno affidato alla Memoteca le loro storie e i loro ricordi, aprendo case e cassetti con trepidazione e disponibilità: è a loro (e alle ombre della sera), che questo lavoro è dedicato.

 

 

 

 
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