Memoteca Pian del Bruscolo

1913, da Montelevecchie a Ellis Island

Tra il 1901 e il 1915 circa nove milioni di italiani lasciano la patria in cerca di fortuna. Quattro milioni di essi sono diretti negli Stati Uniti: più della metà torneranno in Italia, dopo aver verificato che anche all’estero è molto difficile sfuggire alla miseria. Tra loro anche alcuni abitanti di Montelevecchie: i cugini Anastasio e Giuseppe Macchini, di 31 e 24 anni; Luigi e Clemente Massalini (39 e 22 anni), cugini dei Macchini e, infine, Serafino Brunelli (42).

Partiti da Genova sul piroscafo America della compagnia “La Veloce”, i cinque sbarcarono il 15 aprile 1913 a Ellis Island (New York), porta d’ingresso per gli Stati Uniti: la pagina del registro dell’Ufficio immigrazione non indica il nome di parenti o amici che intendessero raggiungere una volta a destinazione; dai registri di Ellis Island sappiamo solo che nella Merica arrivarono single, ossia senza mogli o figli a carico.

Anastasio Macchini è figlio del muratore Gaetano e di Maria Ruggeri; rientrato dall’America partirà per il fronte, e morirà nel febbraio del 1918, in un ospedale militare. Prima di Anastasio, nel 1907, era partita sua sorella Leonilde, per raggiungere il marito Angelo Magi emigrato negli Stati Uniti nel 1903: i loro discendenti vivono oggi a Port Clinton, nell’Ohio.

Giuseppe (poi detto Pinon) è figlio di Celeste (che abbiamo già visto emigrare verso le campagne romane come mezzadro): oltre al nome ha ereditato dal nonno, fratello di Gaetano, anche il mestiere di calzolaio; tornato in Italia entrerà nella Guardia di Finanza. Anche Clemente Massalini (detto Gnà) tramanderà al figlio Pietro - più noto come Pierino - l’abilità di calzolaio: ancor oggi i Massalini sono nel settore, proprietari di uno dei più noti negozi di calzature di Pesaro.

Alla morte di Anastasio la moglie Adolfa Antonelli (1883-1964) ne porterà avanti l'attività di commercio in materiali inerti. Insieme con il figlio Ugo,  Adolfa abita nella casa che dà sull’odierna piazza Malatesta; nei disegni di don Giovanni Gabucci la piazza è ricordata come piazza “della Loffa”, secondo alcuni proprio per via dell’Adolfa (Loffa = Adolfa). Più avanti l’Adolfa, che è figlia di Raffaele e Marianna Duchi, trasferirà l’attività a Rio Salso, dove tuttora ha sede la ditta dei Macchini.

 

A destra: sopra, Anastasio Macchini (raccolta Pro Loco Fogliense); sotto, Adolfa Antonelli (raccolta Fam. Macchini).

 

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